Laboratorio di Moda Artigianale

lunedì 19 luglio 2010

...da furore di j. steinbeck

Tom ristette sulla soglia a guardare
La mamma sera fatta non grassa, ma pesante, materiale. (...) I capelli grigi erano raccolti in un misero nodo sulla nuca (...) Gli occhi marroni sembravano aver scalato a grado a grado il dolore fino alla vetta, per spaziare nelle supreme sfere d'una comprensione e d'una tranquillita' sovrumane. Sembrava conoscere, accettare, gradire la sua posizione: era la cittadella della famiglia, la roccaforte inespugnabile.
E siccome i mali e le paure potevano offendere il babbo e i bambini solo quand'ella ne avesse ammesso la sussistenza, aveva adottato il sistema di negarla.
E poiche' in ogni ricorrenza il babbo e i bambini guardavano lei per leggerle in volto i segni della gioia, ella s'era avvezza a crearla fuor dal nonnulla.
Ma piu' balsamica che la gioia era la calma che palesava.
La famiglia sapeva di poter contare sull'imperturbabilita' della mamma
E dall'alta, umile posizione che occupava in casa ella aveva derivato dignita', e una nitida calma bellezza.
Delle loro funzioni risanatrici le sue mani avevano derivato sicurezza,freschezza ed efficienza
Nelle sue funzioni d'arbitro ell'era remota ed infallibile come una dea
Si rendeva conto che se vacillava lei, la famiglia tremava; se lei tentennava o disperava, la famiglia crollava..(...)

e.

1 commento:

TORTALCACAO ha detto...

Ho letto "Furore" due anni fa, durante il viaggio negli Stati Uniti e l'ho trovato cosi' attuale. Gli anni passano ma i (soliti) problemi restano....
Che la luce sia con te.
A.